venerdì 25 luglio 2014

EDDIE LANG FESTIVAL, ITINERANTE E BRIOSAMENTE JAZZY

Il legno per la costruzione dei suoi strumenti non mancava dalle parti di Monteroduni, in provincia di Isernia. Domenico Massaro, liutaio esperto, non avrebbe mai potuto neanche lontanamente sospettare che il suo giovane pargolo Salvatore, sarebbe entrato nella storia della musica mondiale, divenendo modello per generazioni di chitarristi jazz e ispiratore di un longevo festival jazz proprio in quella terra che fu costretto a lasciare per emigrare come decine di migliaia di suoi corregionali negli Stati Uniti.
Da ventiquattro anni Salvatore Massaro in arte Eddie Lang viene ricordato proprio a Monteroduni, grazie al lavoro sapiente dell’associazione che porta il suo nome d’arte, riuscendo a portare nella piccola regione star di assoluta grandezza del panorama jazz mondiale. Un lavoro che porta via tempo, energia, risorse ma che anno dopo anno è riuscito a creare un pubblico competente ed affezionato a quei luoghi, arricchendo il versante didattico con seminari, workshop e concorsi dedicati alla chitarra jazz e quello propriamente di spettacolo con cartelloni di assoluta qualità al pari di rinomati festival italiani ed europei. Michel Petrucciani, John Scofield, Jim Hall, Art Ensemble of Chicago, Idris Muhammad, Joey DeFrancesco, Marcus Miller, John Abercrombie, Bireli Lagrene, Stanley Jordan: questi solo alcuni nomi che dal 1991 hanno calcato il palco del festival, insieme alle migliori esperienze jazz solistiche e di formazioni provenienti da tutto il mondo e dal nostro Belpaese.
La nuova edizione che avrà inizio tra qualche giorno sembrerebbe essere quella del definitivo cambiamento, dopo un lavoro di confronto con il territorio e le istituzioni, per fare dell’Eddie Lang Festival il secondo festival jazz in Italia in ordine di importanza. Questo è quanto riscontrato dalle parole di Giovann Mancini, presidente dell’associazione Eddie Lang che, questa mattina, nella sede della Giunta regionale ha presentato la nuova edizione ricca di importanti star internazionali ed italiane che calcheranno per la prima volta le piazze ed i luoghi più belli di numerosi comuni molisani. Una edizione itinerante, condotta con la collaborazione dell’associazione culturale Vianova, che intende portare – secondo il vicepresidente Massimo Petrarca - il jazz (spesso riveduto e corretto in chiave pop) nel cuore dell’estate molisana, coniugando bellezze architettoniche e paesaggistiche con i migliori prodotti provenienti dalle eccellenze del territorio e con cene spettacolo preparate da rinomati chef molisani. Qualche nome dell’edizione: Manhattan Trasfer, James Taylor Quartet, Eumir Deodato, Nicola Conte, Montefiori Cocktail, Hanna Williams and the Tastemakers. Un approccio popolare meno rigoroso verso un genere musicale considerato d’elite ma che, in tutto il mondo, conta numeri decisamente interessanti in flussi turistici ed economici e che comunque trova radicamento nella regione, grazie al lavoro svolto da altre esperienze del territorio come Jazz in campo (Campodipietra), San Giazz Festival (San Giacomo degli Schiavoni) oltre ai defunti Toquinho Festival (Toro), Festival dell’Adriatico (Termoli) o a Campobasso nell’attività della scuola Thelonious Monk diretta da Gianclaudio Piedimonte o in quella artistica di decine e decine di musicisti che spesso valicano i confini molisani come il batterista Luca Santaniello (Juliard School N.Y.), il chitarrista Luca Tozzi (bluesman a New York) o Chara Izzi, eccellente vocalist impegnata negli States, ospite quest’anno in Germania del prestigioso Jazzahead Festival. Decisamente reattivo il presidente della Giunta regionale Paolo Frattura, in polemica con alcune dichiarazioni provenienti dall’opposizione. ““L’Eddie Lang Festival Jazz e le altre rassegne che abbiamo scelto di sostenere per la qualità della proposta messa in campo – ha proseguito Frattura - smentiscono e annullano le varie e diffuse profezie di morte della cultura, dell’arte, della musica in Molise, a causa, nemmeno a dirlo, della disattenzione della Regione. La Regione risponde con i fatti, contribuendo, nell’ambito delle sue competenze e nel rispetto dei ruoli, alla realizzazione di eventi di assoluta importanza per il nostro territorio, come l’Eddie Lang. Questo festival ha un marchio, sinonimo di qualità e di grande musica, una storia e una tradizione. Nonché una capacità di rinnovamento che significa due cose: generosità (rinnovarsi spesso è anche rinunciare a proprie specifiche peculiarità in virtù di un progetto più alto e più ampio) e apertura, nel senso anche fisico del termine: dalla splendida location di Castello Pignatelli di Monteroduni a tante altre piazze del nostro Molise, con l’edizione itinerante di quest’anno: una sperimentazione di luoghi possibile anche grazie alla lungimiranza e alla sensibilità mostrate dai sindaci, in particolare i giovani sindaci, che hanno compreso l’importanza, per le comunità che amministrano, di diventare teatro di un Festival strutturato”.
Parole che confermano l’impegno dell’ente, che deve rispondere però in termini legislativi con una strutturazione e riforma del sistema dedicato a manifestazioni del territorio che coniugano cultura e turismo. Una richiesta venuta da Giovanni Mancini, in conferenza stampa, che ha chiesto certezza dei fondi entro il 2014 per poter programmare sin dall’autunno la prossima edizione consentendo un’adeguata promozione in campo nazionale ed internazionale. Un parametro che dovrebbe essere certamente accolto dalla proposta di legge in preparazione dalla struttura regionale, pronta nell’autunno ad iniziare il suo iter legislativo tra commissioni e consiglio per approntare la riforma del sistema cultura, bisognosa di dinamismo, scelte strategiche e risorse finanziarie.
Il cartellone di concerti della ventiquattresima edizione della Eddie Lang Jazz Festival è reperibile sul sito www.eddielang.org o sulla pagina facebook https://www.facebook.com/eddielangfestival .

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